
LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE NEL METAVERSO: TRA OPPORTUNITÀ E RISCHI
Il web e gli spazi digitali così come siamo abituati a conoscerli sono destinati a cambiare nei prossimi anni. Quanto abbiamo visto negli ultimi decenni, infatti, è un’anteprima della rapidità, della profondità e della capacità di incidere di questi mutamenti sulle nostre vite e sul nostro modo di investire e fare impresa.
Una delle soluzioni che segnerà il futuro (non nei termini con cui la conosciamo oggi) è probabilmente il Metaverso, la realtà iperconnessa di cui si parla con sempre maggiore insistenza. Una realtà che è bene conoscere, anche e soprattutto dal punto di vista industriale, perché rappresenta un’opportunità per il proprio business così come un insieme di rischi legati anche alla ancora non definita disciplina giuridica e legale del Metaverso.
Quali i rischi e quali le opportunità per le aziende nel Metaverso
Ma cos’è il Metaverso? Dalle sue origini letterarie, oggi è una realtà che, sebbene ancora in via di definizione, risulta essere concreta e già attiva. Oggi il Metaverso è un nuovo modo di vivere il web, attraverso un’esperienza multidimensionale possibile dal punto di vista tecnologico grazie agli strumenti e ai servizi della realtà aumentata e della realtà virtuale. In maniera molto sintetica possiamo dire che il Metaverso è uno spazio virtuale nel quale le persone, tramite il proprio avatar, accedono e vivono la propria vita.
Il Metaverso, infatti, non è un sito internet o un altro social nel quale condividere foto, video, stati e storie, ma uno spazio virtuale nel quale si accede tramite una piattaforma e dove ci si muove, si hanno relazioni e, aspetto fondamentale in termini di tutela della proprietà industriale, si fanno acquisti. Gli avatar nel Metaverso, infatti, guardano eventi televisivi (a maggio 2022 una partita di calcio della Serie A è stata trasmessa per la prima volta in streaming nel Metaverso), entrano in negozi, acquistano capi d’abbigliamento, arredano case, accedono a mostre e locali, praticano attività sportive e “replicano” tutto quello che è possibile fare nel mondo reale.
Tradotto dal punto di vista commerciale e imprenditoriale questo significa che nel Metaverso i brand e le aziende (sia tradizionali che nuove e specifiche solo di questo spazio virtuale) possono proporre i propri prodotti e servizi, accedendo a un mercato al momento tutto ancora da definire e da conquistare.
La proprietà intellettuale per chi vuole investire nel Metaverso
Quello del Metaverso è a tutti gli effetti un mercato nel quale le imprese possono investire. Come anticipato, gli avatar acquistano prodotti e servizi all’interno del Metaverso e li pagano (al momento) in criptovalute, generando volumi d’affari che saranno sempre più alti e redditizi. Riuscire a inserirsi in questo contesto, sia come hanno già fatto alcuni marchi (Nike, Adidas e Gucci solo per citare tre dei più noti nel settore dell’abbigliamento) che creando prodotti, servizi e brand di riferimento esclusivi del Metaverso, può essere un investimento che, se ben gestito, ha enormi potenzialità. Gli investimenti non si esauriscono nel solo acquisto di prodotti e beni di consumo, ma anche immobiliari per la compravendita di terreni e immobili (esistono già servizi e realtà che operano in tal senso) e potenzialmente tutti quelli replicabili dalla vita reale a quella virtuale.
Oltre a questo tipo di business si possono valutare forme di investimento associate alle attività lavorative svolte all’interno del Metaverso, così come quelle legate alle opere d’arte digitali (i cosiddetti NFT, Non Fungible Token). Senza dimenticare come questi siano gli attuali metodi di investimento e che con il passare del tempo se ne delineeranno di nuovi in base alle evoluzioni del sistema e agli interessi delle persone.
E i rischi?
Tra le principali criticità c’è quella legata alla tutela della privacy e dei dati personali. Il Metaverso, infatti, è una realtà nella quale in ogni istante vengono raccolti una grande quantità di dati sulle abitudini, preferenze e comportamenti delle persone in riferimento alle attività svolte. Dati che è doveroso chiarire e definire come verranno utilizzati per evitare abusi e utilizzi illeciti. Parallelamente dal punto di vista della proprietà intellettuale e industriale ci sono i rischi per la violazione di marchi e brevetti e delle relative tutele acuita dall’attuale assenza di leggi condivise e di autorità che abbiano competenza su uno spazio, come quello digitale, non riconducibile a uno specifico territorio e, quindi, alle sue leggi di riferimento.